I cani e i gatti possono essere infestati da una vasta gamma di elminti, parassiti, tra cui nematodi, cestodi e trematodi.

In base alla localizzazione all’interno dell’organismo si dividono in:

  • vermi a localizzazione intestinale:
  • Ascaridi (vermi tondi)
  • Tricocefali (vermi a frusta)
  • Tenie (vermi piatti)
  • Ancilostomi (vermi ad uncino)
  • vermi a localizzazione non-intestinale
  • Filarie (vermi del cuore)
  • Elminti sottocutanei
  • Elminti polmonari

In questa sede prenderemo in considerazione i parassiti a localizzazione intestinale del cane e del gatto.

Alcune di queste parassitosi sono delle zoonosi, ovvero trasmissibili all’uomo incluso i bambini, e non devono essere sottovalutate.

ASCARIDI

Toxocara spp. e’ un grosso nematode intestinale (misura fino a 15 cm da adulto) che può infestare cani, gatti e volpi.

Sono frequentemente colpiti da questi parassiti i cuccioli e i cani giovani, ma anche gli adulti possono infestarsi.

Cane e gatto si possono infestare principalmente attraverso il ciclo oro-fecale, ovvero attraverso l’ingestione di uova infestanti che impiegheranno poi circa 4 settimane per diventare adulti.

Le uova infestanti ingerite dal cane nell’intestino rilasciano le larve che attraversano la parete intestinale e migrano in vari organi, fegato e albero respiratorio. Dal polmone, le larve risalgono fino alla faringe, per essere deglutite e giungere di nuovo nell’intestino dove producono uova che verranno eliminate con le feci. Le uova di Toxocara sopravvivono anni nell’ambiente.

I cuccioli possono infestarsi anche in utero prima della nascita a partire dal 42° giorno di gravidanza o durante l’allattamento.

Cani e gatti possono inoltre infestarsi in seguito ad ingestione di carne poco cotta oppure di ospiti paratenici infestati (piccoli roditori) contenenti larve.

Gli animali infestati possono non manifestare sintomi oppure sintomi lievi quali vomito e diarrea fino a sintomi più gravi, aspetto denutrito, addome gonfio, sintomatologia respiratoria e invaginamento intestinale.

La diagnosi si basa sull’identificazione delle uova nelle feci mediante flottazione.

I cuccioli devono effettuare un trattamento antielmintico a 14 giorni di vita, ripetere il trattamento ogni 2 settimane fino a 2 settimane dopo lo svezzamento. Successivamente è consigliabile una sverminazione mensile fino al 6° mese di età.

Le cagne in lattazione devono essere trattate contemporaneamente ai cuccioli e dovrebbero essere trattate preventivamente prima di un eventuale accoppiamento/gravidanza.

E’ buona norma non somministrare carne cruda ai cani e raccogliere regolarmente le feci per evitare infestazioni ambientali.

Le linee guida ESCCAP consigliano un trattamento mensile con un adeguato antielmintico per minimizzare il rischio di infestazioni patenti ed è raccomandato in situazioni ad alto rischio, come nel caso di cani che hanno libero accesso a giardini e/o parchi e che vivono in famiglie con bambini piccoli. In tutti gli altri casi si raccomanda di effettuare il trattamento antielmintico con una frequenza di almeno quattro volte nel corso dell’anno.Quando un proprietario decide di non effettuare il trattamento antielmintico con regolarità, oppure quando la legislazione locale richiede che venga effettuata una diagnosi o una valutazione del rischio prima del trattamento, si raccomanda di effettuare l’esame delle feci mensilmente o trimestralmente.

TRICOCEFALI

Trichuris vulpis e’ un nematode intestinale che può infestare il cane.

Le uova vengono eliminate nell’ambiente tramite le feci e possono sopravvivere per anni nell’ambiente. L’uovo larvato e’ lo stadio infestante e la principale fonte di infestazione è il ciclo oro-fecale.

Una volta ingerito l’uovo larvato, il tempo per cui diventi adulto e possa riprodursi eliminando nuove uova è di circa 2-3 mesi.

Una grave infestazione provoca nel cane diarrea, con feci mucoidi e sangue, perdita di peso e in caso di persistenza della parassitosi anche disturbi metabolici quali anemia e iponatremia che si manifestano con grave abbattimento.

La diagnosi viene effettuata identificando le uova nelle feci tramite flottazione.

Per debellare l’infestazione parassitaria è spesso necessario ricorrere a ripetute somministrazioni di adeguato antielmintico e ad una profonda pulizia dei luoghi in cui soggiornano più’ cani.

ANCYLOSTOMI

Gli ancilostomi sono nematodi che si localizzano nell’intestino tenue di cani, gatti e volpi. Le specie che colpiscono il cane e/o il gatto sono Ancylostoma caninum, A. Tubaeforme (gatti) e Uncinaria stenocephala (cani e gatti).

A differenza degli altri nematodi, gli ancilostomi sono ematofagi e sono dotati di un apparato buccale attraverso il quale aderiscono alla mucosa enterica, causando spesso lesioni alla stessa.

Il ciclo di trasmissione è oro-fecale.

I vermi adulti si localizzano nell’intestino tenue dove depongono le uova che vengono eliminate con le feci. Dalle uova si schiudono le larve che diventano infestanti (L3) nell’ambiente. Le L3 ingerite diventano vermi adulti nell’ospite in 2-3 settimane.

I cuccioli possono infestarsi anche durante l’allattamento e può indurre anemia fatale.

I cani infestati possono manifestare diarrea, calo ponderale e anemia; la diarrea può anche essere emorragica. Possono comparire anche lesioni cutanee causate dalla migrazione delle larve sui cuscinetti plantari.

La diagnosi si basa sul riscontro delle uova nelle feci mediante flottazione.

E’ consigliato regolare trattamento antielmintico per gli animali che vivono in ambienti infestati.

TENIE

Echinococcus granulosus e’ un piccolo cestode che si localizza nell’intestino tenue del cane, responsabile dell’idatidosi cistica nell’uomo per ingestione di uova eliminate nelle feci dai cani infestati.

I vermi adulti nell’intestino tenue rilasciano le proglottidi che vengono eliminate con le feci, le proglottidi contengono le uova infestanti. Nell’ospite intermedio (ovini e suini), l’embrione contenuto nelle uova si libera, passa la parete intestinale e raggiunge fegato e polmoni, dove forma delle cisti contenenti molte larve. Gli ospiti definitivi si infestano mangiando visceri crudi dell’ospite intermedio.

Difficilmente i cani infestati sono sintomatici.

La diagnosi e’ difficile perché le proglottidi vengono eliminate in modo intermittente e le uova non sono differenziabili a livello morfologico.

In caso di infestazione il trattamento deve essere effettuato con un antielmintico a base di praziquantel.

I cani che hanno accesso a visceri o carcasse dovrebbero essere trattati ogni 6 settimane.

E’ consigliabile non alimentare i cani con visceri o carni poco cotte e lavare i cani per eliminare le uova presenti nel pelo, oltre che rimuovere regolarmente le feci dall’ambiente.

Dipylidium Caninum è la tenia del cane e del gatto.

Gli ospiti intermedi sono la pulce o il pidocchio masticatore del cane. Cani e gatti si infestano attraverso l’ingestione accidentale di questi insetti infestati. La tenia adulta si sviluppa nell’intestino tenue del cane o del gatto. Dipylidium caninum è un agente zoonosico. L’uomo si può infestare ingerendo pulci o pidocchi infestati anche se si tratta di un evento raro.

Il periodo di prepatenza è di circa tre settimane.

L’infestazione da Dipylidium caninum raramente è accompagnata alla presenza di segni clinici nel cane e nel gatto anche se può essere presente prurito anale.

E’ possibile riscontrare la presenza delle proglottidi nelle feci fresche o tra il pelo in corrispondenza della regione perineale. Quando sono secche assomigliano a semi di zucca, talvolta è possibile osservare le proglottidi che fuoriescono dall’ano dell’animale.

E’ possibile individuare anche le uova attraverso l’esame delle feci per flottazione.

Il trattamento consiste nella somministrazione di un antielmintico efficace ad intervalli regolari.

E’ possibile prevenire l’infestazione da Dipylidium caninum attraverso un efficace controllo dell’infestazione da pulci e pidocchi.

Taenia spp. comprende diverse specie che infestano cani, gatti e volpi a seguito dell’ingestione di vari organi o tessuti di diversi ospiti intermedi infestati.

Gli ospiti intermedi sono diversi e, a seconda della specie di Taenia spp. Comprendono ovini e bovini (Taenia multiceps), conigli (Taenia serialis, Taenia pisiformis), roditori (Taenia taeniaeformis), ruminanti e suini (Taenia hydatigena) e ovini e caprini (Taenia ovis).

I parassiti adulti possono sopravvivere nell’intestino tenue per un periodo che oscilla da diversi mesi fino a diversi anni.

Le uova di taenidi vengono evidenziate mediante l’esame delle feci e, in genere, si presentano singolarmente, differenziandosi così dalle capsule ovigere (pacchetti di uova) di Dipylidium caninum.

Non è possibile differenziare al microscopio le uova di taenidi dalle uova di Echinococcus. Pertanto, nelle aree endemiche per Echinococcus le infestazioni da taenidi, basate sull’identificazione delle uova, dovrebbero essere considerate come potenziali infestazioni da Echinococcus.

Un esame macroscopico delle feci potrebbe rilevare la presenza di proglottidi bianche, facilmente identificabili e, a differenza di D. caninum, ognuna con un unico poro genitale.

Il trattamento consiste nella somministrazione di un efficace antielmintico ad intervalli adeguati in base all’evidenza dell’infestazione in atto.

Le uova possono sopravvivere nell’ambiente per lunghi periodi.

I proprietari dovrebbero cercare di impedire a cani e gatti l’assunzione di tessuti o visceri dei ospiti intermedi.

E’ opportuno evitare di alimentare gli animali con carne cruda e visceri.

TRATTAMENTO E PREVENZIONE

Il trattamento preventivo di routine contro i parassiti gastro-intestinali e polmonari è regolamentato dalla legislazione dei singoli paesi.

Solo il Medico Veterinario è in grado di suggerire i trattamenti più adeguati in base alle condizioni epidemiologiche locali, alla compliance del proprietario (es. il desiderio di un approccio a “rischio zero”) e ai fattori di rischio individuali (frequenza aree a rischio, anamnesi storica, alimentazione con carne cruda, ecc.).

I trattamenti antiparassitari devono pertanto essere effettuati sempre su prescrizione del Medico Veterinario.

Per mantenere la salute individuale e per evitare la contaminazione ambientale con uova di Toxocara, cuccioli e gattini devono essere trattati contro i nematodi ogni 14 giorni fino a 14 giorni dopo lo svezzamento. Il trattamento deve essere iniziato a 14 giorni di età per i cuccioli e a 21 giorni di età per i gattini e, in concomitanza, occorre anche trattare la madre.

I gatti e cani adulti devono essere sverminati almeno 4 volte all’anno per ridurre la diffusione di uova di nematodi intestinali (compresa Toxocara spp.). La frequenza del trattamento può essere aumentata fino ad una volta al mese, qualora siano presenti in casa bambini o individui immunodepressi.

In aree endemiche per Echinococcus granulosus, i cani che possono avere accesso a frattaglie o carcasse di bestiame devono essere trattati con un elminticida specifico almeno ogni 6 settimane.

In commercio esistono diverse formulazioni elminticide, le più diffuse sono:

  • “Milbemax” “Milbactor” (milbemicina + praziquantel): attivo contro Ancylostomi, Ascaridi, Tricocefali e Cestodi
  • “ Drontal cucciolo” (pyrantel + febantel): attivo contro Ancylostomi, Tricocefali e Ascaridi
  • “Drontal plus” (pyrantel + febantel + praziquantel): come il precedente + Cestodi
  • “ Pralen” (Mebendazolo + praziquantel): Ancylostomi, Tricocefali, Cestodi, Ascaridi
  • “Nemex plus” (pyrantel pamoato + oxantel pamoato): Ancylostomi, Tricocefali e Ascaridi
  • “Nemex pop” (pyrantel pamoato + oxantel pamoato + praziquantel): come il precedente + cestodi
  • “Procox” (emodepside + toltrazuril): ancylostomi, Tricocefali e Ascaridi
  • “Lendue” (Mebendazolo micronizzato): Ancylostomi, Ascaridi, Tricocefali e Cestodi
  • “Panacur” (fenbendazolo): Cestodi, Ancylostomi, Ascaridi e Tricocefali