Il legamento crociato craniale nel cane è uno dei principali mezzi di stabilizzazione del ginocchio ed è deputato a mantenere i rapporti articolari tra il femore e la tibia.

La rottura del legamento crociato craniale è una patologia che porta a instabilità del ginocchio e rappresenta una delle principali cause di zoppia dellʼarto posteriore.

Lʼinstabilità del ginocchio che deriva dalla rottura del legamento crociato craniale che è causa di zoppia, dolore e di un importante processo infiammatorio che, se trascurato, cronicizza determinando artrosi con conseguente aggravamento della zoppia. In generale, la terapia farmacologica non risolve lʼinstabilità del ginocchio.

La rottura del legamento crociato può essere di natura degenerativa o traumatica.

Questa affezione interessa cani di ogni taglia e razza e può colpire anche il gatto; può manifestarsi sia in età giovane che tardiva.

La diagnosi di rottura del legamento crociato è clinica e radiografica. Le manovre che vengono eseguite nel paziente vigile durante la visita ortopedica devono essere eseguite nuovamente quando il paziente, in sedazione, viene sottoposto allo studio radiografico.

Le manovre cliniche che permettono di emettere una diagnosi di rottura del legamento crociato craniale sono:

  • il Test del Cassetto  che evidenzia lʼinstabilità della tibia rispetto al femore; l’attendibilità del test del cassetto aumenta durante la visita in sedazione grazie al rilassamento della muscolatura indotto dalla sedazione
  • il Tibial Trust (TCT) che permette di valutare l’instabilità articolare durante l’esecuzione della proiezione medio-laterale stressata.

Lo studio radiografico valuterà entrambe le ginocchia e il bacino per escludere patologie concomitanti ed evidenziare o escludere alterazioni secondarie alla rottura del legamento quali ad esempio artrosi.

La terapia dʼelezione per il trattamento risolutivo di questa patologia è chirurgica; esistono diverse tipologie di interventi chirurgici ognuno dei quali è caratterizzato da caratteristiche specifiche ed indicazioni:

  • tecnica extracapsulare
  • TPLO
  • TTA
  • CBLO
  • CWO

Il chirurgo ortopedico in relazione alle caratteristiche di ogni singolo soggetto da trattare valuterà quale sarà l’opzione chirurgica più adeguata.